17 Mar Marco Aime
Marco Aime
Insegna Antropologia culturale all’Università di Genova. Ha condotto ricerche sulle Alpi e in Africa Occidentale. Oltre ad articoli scientifici, ha pubblicato favole per ragazzi, saggi e testi di narrativa, tra cui: “Le radici nella sabbia” (EDT, 1999); “Il primo libro di antropologia” (2008), “L’altro e l’altrove” (con D. Papotti, 2012), “La fatica di diventare grandi” (con G. Pietropolli Charmet, 2014), “Contro il razzismo” (con G. Barbujani, C. Bartoli, F. Faloppa, 2016) per Einaudi; “Il lato selvatico del tempo” (Ponte alle Grazie, 2008); “Verdi tribù del Nord” (Laterza, 2012); “Gli specchi di Gulliver” (2006), “Timbuctu” (2008), “Il diverso come icona del male” (con E. Severino, 2009), “Gli uccelli della solitudine” (2010), “Cultura” (2013) per Bollati Boringhieri; “La macchia della razza” (2012), “Etnografia del quotidiano” (2014) per Elèuthera; “Tra i castagni dell’Appennino” (con F. Guccini, 2014), “Senza sponda” (2015) per Utet.
Una citazione dall’intervista di Marco Aime
Viviamo in un flusso continuo di informazioni che vengono bruciate in pochissimo tempo e c’è sempre meno tempo per sedimentarle e per riflettere. La conoscenza sarebbe forse il punto centrale su cui costruire una forma di resistenza
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Intervista realizzata il 17 Marzo 2017